A un anno di distanza ci chiediamo se i programmi regionali sono davvero coerenti allo spirito innovatore che punta alla presa in carico non più in luoghi chiusi e separati, ma nel circuito dei servizi di salute mentale territoriali.
Le Rems (Residenze di misure di sicurezze detentiva) che si stanno attivando nella stragrande maggioranza delle regioni rappresentano una soluzione transitoria e residuale o sono piuttosto una scelta prioritaria che assorbe risorse diversamente utilizzabili per il territorio?
Il cavallo azzurro in legno e cartapesta, che nel 1973 aprì le porte del manicomio di Trieste, è riuscito a portare la riforma Basaglia anche ai pazienti autori di reato?
È un processo complesso, che chiama in causa non solo le Regioni, le Asl e i Dipartimenti di Salute Mentale, ma anche lo stato e la qualità di tutti i servizi territoriali e il ruolo fondamentale della Magistratura.
In questo momento in Piemonte è aperto un gran dibattito pubblico sulla salute mentale.
Questa iniziativa si propone di fare il punto sul percorso “dopo OPG” inquadrandolo in una riflessione più generale sulle persistenti difficoltà di superamento delle logiche manicomiali, sulla controversa questione della residenzialità psichiatrica, sul diritto degli operatori a svolgere in condizioni dignitose funzioni di cura e non di custodia, sui programmi davvero utili a garantire percorsi di cura e di reinserimento sociale.